Itinerari Naturalistici
Da Trapani, raggiungendo la piana di Bonagia, si può ammirare il suggestivo spettacolo che il monte Erice, il Monte Cofano e le rupi di Capo S. Vito creano intorno al golfo. L’imponente Monte Cofano, che chiude il golfo di Bonagia a nord est, è un luogo di grande interesse naturalistico e paesaggistico, nonché base ideale per splendide escursioni. Dalle sue falde si può ammirare il superbo panorama del golfo, uno dei luoghi più incontaminati della Sicilia. Sulle sue pendici, nella vicina Scurati, si trova la grotta Mangiapane che, a Natale, si trasforma in un suggestivo presepe vivente.
La Riserva Orientata del Monte Cofano costituisce un’oasi di grande rilievo: la flora, composta da circa 325 specie, alcune delle quali molto rare e la presenza di uccelli nidificanti, ormai in estinzione, offrono l’opportunità di immergersi in una natura ancora selvaggia.Consigliate, inoltre, le escursioni sul Monte Sparagio, interessante per la presenza di rari esemplari di leccio, sul Monte Scardina e sul monte Scorace, luogo ideale per le escursioni e le gite,dotato di apposite aree adibite al ristoro (cucine a legna e tavoli) e giochi per bambini (scivoli, altalene, campi da bocce ecc.).
Lungo la costa, superata Punta Lunga, si arriva a San Vito lo Capo. L’intera penisola di San Vito è una vera e propria oasi per quanto riguarda la avifauna: ospita più di 100 diverse specie di uccelli!Da non perdere la passeggiata lungo il promontorio calcareo di Capo San Vito e l’escursione a Monte Monaco il quale offre uno stupendo panorama sui golfi di Cofano e Castellammare.
Il Golfo di Castellammare annovera siti tra i più belli del trapanese come il tratto costiero della Riserva Naturale Orientata dello Zingaro che si estende per 7 Km. tra San Vito lo Capo e la scogliera di Scopello. Questo paradiso naturale, ancora oggi, conserva la sua bellezza primitiva tra gli aspri promontori e le splendide calette che si specchiano in un mare incontaminato. Zona di grande interesse vegetazionale e faunistico, vi si trovano piante rare e vi nidificano più di 40 specie di uccelli. L’area della Riserva ha, inoltre, un’importanza archeologica dovuta alla presenza della Grotta dell’Uzzo, luogo in cui ha avuto sede uno dei primi insediamenti preistorici della Sicilia.
La Riserva, raggiungibile attraverso due entrate (San Vito e Scopello) è visitabile soltanto a piedi, ed è perfettamente organizzata dal punto di vista della fruizione (sentieri con precise indicazioni, rifugi, punti acqua, aree attrezzate, parcheggi auto). Particolarmente interessanti sono le escursioni al lussureggiante Monte Inici (in direzione di Castellammare) e alle Terme Segestane le cui sorgenti di acque sulfuree alimentano il “ Fiume Caldo”. Consigliata la risalita del breve tratto del corso compreso tra lo stabilimento e le profonde gole dove è possibile fare dei bagni termali e, attraversando il Ponte Bagni, ammirare la cascata e le sottostanti gole tra le nebbie dovute all’evaporazione dell’acqua calda.
Ripercorrendo a ritroso l’intero itinerario, ritorniamo verso Trapani, lasciando la quale, immettendosi sulla strada costiera che conduce a Marsala, ci ritroviamo in uno dei paesaggi più vasti ed interessanti del trapanese: la via del Sale e lo Stagnone con le numerose saline, i mulini ancora funzionanti e la natura che, in primavera, si riveste in tutto il suo splendore. Procedendo sulla provinciale si raggiunge l’imbarcadero, dal quale, apposite imbarcazioni, conducono alle isole dello Stagnone. Le quattro isolette, Mozia (o S. Pantaleo), S. Maria, la Scuola e Isola Longa formano la più grande laguna della Sicilia: la Riserva Naturale Orientata delle Isole dello Stagnone, raggiungibile dalla SS. 115 o dalla strada provinciale per Marsala, che presenta un ambiente di grande interesse naturalistico e paesaggistico, sfoggiando una rigogliosa vegetazione di preziose ed rare specie mediterranee come boschetti di pino d’alleppo ed esemplari di palma nana. Inoltre, ospita una ornitofauna di grande rilevanza: mignattai, anatre selvatiche, aironi, pittine reali, ecc., mentre le acque della laguna, calde e poco profonde, favoriscono anche la permanenza di specie pregiate della fauna ittica.
di Sergio Ciulla